Approvato il ddl Intelligenza Artificiale dal Consiglio dei ministri

29.04.2024

Confermata la dote economica annunciata dalla premier Giorgia Meloni di un miliardo di euro. Previsti, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per regolamentare l'uso illecito dell'intelligenza artificiale.

Il Consiglio dei ministri ha approvato il ddl Intelligenza Artificiale, con l'Italia che si candida a diventare il primo Paese europeo a legiferare sul tema. Il sottosegretario all'Innovazione Alessio Butti, con il suo Dipartimento per la Trasformazione Digitale, avrà la delega sul coordinamento della strategia nazionale sull'IA, che sarà aggiornata ogni due anni. In data 23 aprile è stata anche confermata la dote economica annunciata dalla premier Giorgia Meloni a marzo scorso: un miliardo di euro, che mette l'Italia sul podio europeo dopo Germania e Francia in termini di impegno finanziario pubblico. Gli investimenti saranno effettuati attraverso il Fondo di sostegno al venture capital.

L'AI Act, il regolamento europeo che disciplina la materia, ha previsto che ciascuno Stato membro si doti di un'''Autorità nazionale per l'intelligenza artificiale'', senza definire in modo rigido che tipo di ente avrà questa responsabilità. Il governo italiano ha scelto un sistema di governance ''duale'': l'Acn (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) guidata dal prefetto Bruno Frattasi, avrà il compito di vigilare sull'applicazione dell'Intelligenza artificiale, con poteri ispettivi e sanzionatori; l'Agid, Agenzia per l'Italia digitale, di cui Mario Nobile è direttore generale, si occuperà dell'esecuzione della strategia nazionale, di promuovere l'innovazione e lo sviluppo dell'IA, e di definire le procedure e a esercitare le funzioni e i compiti in materia di valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei  sistemi di intelligenza artificiale.

Il ddl interviene anche nell'ordinamento giudiziario, in ambito civile, amministrativo e penale, delegando il governo ad adottare, entro 12 mesi, uno o più decreti legislativi per regolamentare l'uso illecito dell'intelligenza artificiale. In particolare, saranno introdotti nuovi reati e nuovi strumenti cautelari per inibire la diffusione e rimuovere i contenuti generati illecitamente con l'aiuto di sistemi di intelligenza artificiale, nonché una nuova aggravante legata all'uso di IA nel compimento di determinati reati. Il codice penale sarà modificato con l'inserimento dell'art. 612-quater, ''Illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale'', che prevede una pena da uno a cinque anni di reclusione. L'uso dell'IA in campo penale è escluso, salvo per l'organizzazione e la semplificazione del lavoro e per la ricerca. ''È sempre riservata al magistrato la decisione sulla interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sulla adozione di ogni provvedimento'', in modo da escludere che sia un algoritmo a decidere della validità delle prove o della colpevolezza di qualcuno.

Sul fronte della tutela degli utenti, dati personali e informazione, il ddl prevede che i contenuti generati o modificati dall'intelligenza artificiale, ''alterati in modo tale da presentare come reali dati, fatti e informazioni che non lo sono'' dovranno avere un bollino, un marchio visibile e riconoscibile con l'acronimo ''IA''. A meno che non si tratti di un programma manifestamente ''creativo, satirico, artistico o fittizio, fatte salve le tutele per i diritti e le libertà dei terzi''. 
Gli autori potranno sempre, attraverso una procedura di opt-out, chiedere che le proprie opere non siano usate per addestrare l'intelligenza artificiale. Restano salve le prerogative del Garante per la protezione dei dati personali e l'applicazione del Gdpr, il regolamento europeo per la protezione dei dati personali.

(fonte Adnkronos)

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